Palestra coperta al Camposcuola, insorge il Comitato Gammarana

TERAMO – Insorge il comitato di quartiere della Gammarana all’idea progettuale del comune di Teramo di realizzare un struttura coperta per il riscaldamento degli atleti all’interno del Camposcuola, finanziata con i fondi Pisu. Capofila della protesta è il presidente Alfonso Marcozzi che oggi ha convocato la stampa davanti a un luogo-simbolo del quartiere il "campetto" di via Tripoti, la scorsa estate ribattezzato Campo 1 della Coppa Interamnia ma che resta solo un slargo di asfalto utile per lo sgambettìo dei bamibini e dei giocatori amatoriali del posto, oltre che per la sagra estiva. Marcozzi non ci sta alla finalità che della struttura dà l’amministrazione comunale di Teramo, quando la definisce un’opera «per la riqualificazione della Gammarana». «Perchè consumare terreno e abbattere pini secolari – dice il presidente dell’Associazione "Quartiere Gammarana" -, quando a fianco c’è una struttura anch’essa di proprietà comunale come il circolo tennis dove insistono strutture al coperto, magari da poter condividere? Si ha la sensazione che la cifra complessiva, di circa 900mila euro, più svolte sbandierata nel corso di incontri pubblici, per la riqualificazione della Gammarana, si va consumando per soddisfare le esigenze dei singoli assessori piuttosto che nell’interesse generale». Il quartiere ritiene che altro sia la "riqualificazione della Gammarana": «Si era cercato di portare avanti e lo abbiamo condiviso col sindaco e l’assessore Agostinelli – continua Marcozzi -, una prima proposta di progetto complessivo, il Greenway: piste ciclabili e pedonali, percorso vita, sistemazione dello spazio di aggregazione del campetto della Gammarana, integrazione degli interventi nell’area ex Villeroy, nuova sistemazione della stazione evitando l’inutilità della ‘rotondicchia’ a sbalzo sulla scuola media D’Alessandro e altro… La risposta a tutto questo è un capannone per il riscaldamento al Camposcuola. Questa zona della città ha bisogno di una rigenerazione sostenibile, di una ricucitura con le aree industriali abbandonate e non interventi singoli». Dalla protesta alla proposta: utilizzare quei soldi per la creazione di un’area di aggregazione sociale sul campetto della scuola elementare De Jacobis. «Se poi serve uno spazio coperto lo si potrebbe realizzare su questa area – conclude Marcozzi – visto ch si trova a 10 metri dal Camposcuola e potrebbe essere utilizzato anche dai ragazzi della scuola per attività fisiche e non».